Nadi Sodhana significa: \” quello che purifica i passaggi attraverso cui scorre il respiro\” Sodhana significa purificazione. Lo scopo di questo esercizio è purificare le Nadi.

In questa respirazione si respira a narici alternate. Vi sono molte combinazioni, la cosa comune è che non si deve forzare in nessun modo, mantenendo un\’atteggiamento mentale corretto e rispettando i propri tempi, stendersi in Savasana ogni volta che si vorrà riposare.

È importante che le narici siano libere altrimenti non sarà possibile praticare questo tipo di esercizio, per liberare le narici è sufficiente effettuare una pressione decisa sotto l\’ascella opposta alla narice otturata, stendersi sul fianco e rilassarsi per qualche minuto.

Cambiando le narici per l\’espiro e l\’insolito, l\’energia raggiunge le parti più remote del corpo e del cervello attraverso le Nadi che si incrociano ai Chakra, il Sadhaka (colui che cammina sulla sadhana, la via della ricerca) conquista il segreto dell\’azione equilibrata in tutte le parti del cervello e conosce così la pace, la posatezza e l\’armonia. Le sue energie devono essere canalizzate per poter sensibilizzare la respirazione in ogni sua fase, al fine di \”spiritualizzare\” il respiro, il corpo e la mente. Il Cervello e le dita devono imparare ad agire insieme, le dita devono essere molto sensibili per lasciare passare la giusta quantità d\’aria e per poter fare la giusta pressione sul naso, il cervello e le dita devono essere vigili per percepire ogni variazione di ritmo e ogni perturbazione El flusso del respiro.

Nadi Sodhana Pranayama è il culmine dell\’auto-osservazione e dell\’auto-controllo, quando è perfezionato e ben conosciuto porta il praticante all\’Io interiore. Visto che si tratta di un Pranayama contemplativo, la testa va abbassata verso il mento, le dita devono rimanere sul naso o sulle narici, il petto và mantenuto verso l\’alto. Quando il mento scende e il torace sale, la parte anteriore (calcolatrice) del cervello diventa calma silente, mentre quella posteriore (contemplativa) diventa attiva.

Inizialmente tutta l\’attenzione è sulle dita ma molto presto troverete naturale questo movimento e potrete portare l\’attenzione sul passaggio dell\’ aria nelle narici.

Una delle scoperte più importanti degli Yogi è che il prana obbedisce al pensiero, qualche grande Maestro sosteneva che dove portiamo pensiero lì va il prana. C\’è una regola importantissima: quello che regge la pratica del Pranayama è che l\’assorbimento e l\’accumulo di prana è sotto il controllo del pensiero.

Esercizio:

Siediti nella tua posizione preferita comodamente e con la schiena dritta, chiudi gli occhi e lascia che l\’immobilità porti calma, il respiro è spontaneo, senti il tuo respiro naturale, mentre espiri ripeti mentalmente l\’OM e pian piano lascia allungare il tempo dell\’espirazione. Lascia che il respiro, l\’OM e il mentale si fondano, si unifichino. Non trattenere, ma solo piccole pause spontanee, lo scopo dell\’esercizio è di fare affiorare l\’Inconscio. Possono apparire colori, dei turbini di luce, ma tu mantieni la calma. Questi fenomeni non vanno ricercati  né rifiutati, essi appartengono alla sfera dell\’inconscio. È bene rimanere neutri!!!

A polmoni vuoti porta l\’attenzione alla base della colonna vertebrale, immagina di dirigere lì una corrente di energia sotto forma di luce e calore. Durante l\’inspirazione immagina questo calore che percorre tutta la colonna vertebrale, dal basso verso l\’alto, dopo qualche respiro pronuncia interiore dell\’OM, poi emetti il suono a voce alta, quindi allunga progressivamente il respiro.

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L\’effetto di questo esercizio è sullo psichismo, l\’assorbimento del mentale cosciente mette a riposo l\’intelletto e parallelamente si sviluppa l\’intuizione.

Se praticato 5 minuti tutti i giorni donerà quiete mentale e serenità. Il prana liberato alla base della colonna vertebrale, vitalizza i centri energetici e li dinamizza in modo permanente.

Il respiro è il ponte che collega la vita alla coscienza,
che unisce il corpo ai nostri pensieri.
Ogni volta che la vostra mente si disperde,
utilizzate il respiro come mezzo
per prendere di nuovo in mano la vostra mente
(Thich Nhat Hanh)

Namasté ?

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